Paralimpiadi: cosa sono, storia, atleti e in cosa consistono

Giacomo Cipriani

Non c’è sportivo al mondo che non aspetti con ansia l’inizio non solo delle Olimpiadi, ma anche dei Giochi Paralimpici e delle Paralimpiadi, vero e proprio manifesto dell’inclusità che si propone di abbattere le barriere e offrire agli atleti affetti da disabilità di gareggiare e primeggiare al pari dei normodotati.

Che cosa sono le paralimpiadi?

Le paralimpiadi, che si svolgono ogni 4 anni, rappresentano uno dei massimi eventi sportivi che coinvolge tutti gli atleti affetti da disabilità, fisica o cognitiva, sopraggiunta in seguito a un incidente, malattia oppure congenita.

La parola paralimpiade è composta da para, un prefisso greco che significa ”accanto a”. Ciò significa che questa manifestazione si affianca alle Olimpiadi, svolgendosi nella stessa città e anche nelle stesse strutture, senza alcuna distinzione. Proprio qua si potrà vedere all’opera l’intero sistema del paratletismo mondiale.

I valori che ispirano le Paralimpiadi sono uguaglianza, ispirazione, determinazione e coraggio: oltre all’aspetto meramente sportivo, questi giochi hanno infatti lo scopo di abbattere le discriminazioni e le barriere sociali, di stimolare chi guarda gli atleti a superare i limiti fisici mettendo in campo capacità fisiche e soprattutto mentali.

Storia delle paralimpiadi: nascita e diffusione di questa manifestazione sportiva

Paratleti in primo piano

La versione primordiale delle Paralimpiadi del 1948 prendeva il nome di Stoke Mandeville Games, una competizione organizzata dal neurologo Sir Ludwig Guttmann, operativo presso l’ospedale militare della cittadina inglese di Stoke Mandeville. A sfidarsi al solo tiro con l’arco furono miolesi costretti sulla sedie a rotelle.

Il medico ideò questa iniziativa per cercare di accelerare la guarigione, fisica e psichica, dei suoi pazienti, fino a quel momento curati solo con tanto riposo e con massicce dosi di morfina. Gli Stoke Mandeville Games si svolsero nel 1960 a Roma, su iniziativa del medico italiano Maglio e a parteciparvi furono centinaia di atleti provenienti da circa 23 Paesi diversi.

La denominazione ufficiale di Giochi Paralimpici avverrà solo nel 1984.

Quali sono gli atleti che hanno segnato lo sviluppo delle paralimpiadi?

La storia delle Paralimpiadi è ricchissima di storie incredibili riguardanti atleti che hanno dimostrato al mondo intero come superare la propria disabilità, ottenendo grandi risultati nello sport paralimpico. Si pensi ad esempio ai campioni del nuoto Claire Supiot, affetta dall’incurabile neuropatia di Charcot Marie Tooth e a Husnah Kukundakwe, atleta ugandese che ha gareggiato con una disabilità alla mano sinistra e senza l’avambraccio destro.

Non è da meno la non vedente Trischa Zorn, vincitrice di 5 bronzi, 9 argenti e 41 medaglie d’oro. Markus Rehm, con parte di una gamba amputata in seguito a un incidente, vanta ben 4 ori nel salto in lungo, superando il record mondiale siglato nelle Olimpiadi: non a caso è stato soprannominato ”Blade Jumper”.

Nel ciclismo a segnare la storia delle Paralimpiadi è Sarah Storey che, priva della mano sinistra, conquista 17 ori prima di compiere 20 anni, segnando il record nei 3000 m. Tra gli atleti che hanno fatto la storia nei Giochi Paralimpici compaiono anche i nome di Alex Zanardi nell’handbike dove ha trionfato nel 2012, di Shingo Kunieda campione di tennis nonostante il tumore spinale che lo ha costretto sulla sedie a rotelle e di Beatrice Vio, una delle più influente atlete paralimpiche, la prima in assoluto a gareggiare in gare ufficiali con quattro protesi artificiali: la giovane a soli 11 anni ha subito l’amputazione dei 4 arti a causa di una meningite.

In cosa consistono le paralimpiadi: ecco come sono strutturate

Atleta che partecipa alle paralimpiadiIl Comitato Paralimpico Internazionale ha elaborato una sorta di sistema di classificazione delle disabilità, in modo da permettere a tutti gli atleti di gareggiare in un determinato sport in condizioni di equità, a prescindere dalla menomazione fisica o cognitiva.

Vengono valutati, dunque, la tipologia e il grado di disabilità e le residue capacità fisiche del singolo atleta: viene così definita una categoria, indicata da lettere e numeri specifici per ogni sport. È chiaro che l’atleta viene costantemente valutato dal Comitato nel corso del tempo, qualora dovesse presentarsi a più edizioni dei giochi.

Ad esempio nella scherma si usano solo le lettere A,B e C a seconda del movimento di tutti gli arti (Bebe Vio appartiene alla categoria B), mentre nell’atletica si usa la T per il percorso su pista o strada, mentre la lettera F indica tutte le gare di lancio.

Affiancando i numeri da 11,12 e 13 alla lettera T, si indicano gli atleti con disabilità visive accompagnati dalle guide, mentre la sigla T20 indica invece chi è affetto da disfunzioni a livello cerebrale.

Quali sono le discipline sportive presenti nei giochi paraolimpici?

Sono 28 le discipline sportive comprese nelle paralimpiadi, prima fra tutti l’atletica leggera con la Maratona in carrozzina. Sono presenti poi il baskin con il canestro posto alla stessa altezza del basket per normodotati, le bocce in carrozzina, il goalball e il calcio a 5 per non vedenti, con tanto di palla con campanelle.

Non mancano la canoa e il canottaggio, l’equitazione senza ostacoli, il judo per chi è portatore di disabilità visiva, il nuoto aperto a ogni disabilità ma dove si gareggia senza protesi e il sitting volley, dove gli atleti si muovono straordinariamente da seduti facendo forza solo sulle braccia.

Nelle Paralimpiadi sono presenti anche il ciclismo e l’handbike, il triathlon, il sollevamento pesi, il tennis in carrozzina, il ping-pong, il tiro a segno e il tiro con l’arco, il parabadminton e il parataekwondo, il quale è stato introdotto solo nel 2021 nel corso delle Paralimpiadi di Tokyo.

Atleti paralimpici: quali sono gli atleti che possono partecipare?

Alle Paralimpiadi possono partecipare atleti portatori di diverse disabilità, le quali ovviamente verranno valutate dal Comitato Paralimpico Internazionale in base a certificati medici e vari test di abilità.

Ma, dunque, quali sono gli atleti paralimpici che possono partecipare alle Paralimpiadi?

Possono partecipare ai Giochi Paralimpici gli atleti con tutte queste disabilità:

  • Sportivi con menomazioni fisiche che hanno subito l’amputazione di almeno un arto;
  • Atleti con menomazioni visive;
  • Sportivi non udenti;
  • Atleti sulla sedie a rotelle;
  • Atleti affetti da paralisi o patologie cerebrali in ogni caso non progressive ma limitanti del controllo muscolare, del coordinamento e dell’equlibrio;
  • Sportivi affetti da altre disabilità tra le quali SLA, nanismo o deformità congenite.

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