Slancio, strappo e alzate di potenza nel sollevamento pesi

Christian Fattori

Chi fa sollevamento pesi e abita a Rimini, può rivolgersi presso i personal trainer Rimini del Gruppo Pesisti Riminesi A.S.D e farsi seguire da esperti preparatori atletici, allenandosi con la migliore attrezzatura in tutta sicurezza, perseguendo tutti gli obiettivi preposti.

Qui si segue il programma olimpico dello slancio e strappo, in questa disciplina infatti, l’atleta, accovacciato, afferra la barra del bilanciere, dopodiché il sollevamento avviene con un unico movimento, e una volta portato il bilanciere all’altezza delle spalle, l’atleta fa scivolare il corpo sotto la sbarra, per poi distendere le gambe e tornare in posizione eretta mantenendo il bilanciere sollevato per 2 secondi.

Lo slancio è una delle due specialità del sollevamento pesi ed avviene in questa posizione, quando l’atleta cerca di portare, con un movimento rapido, il bilanciere sopra la propria testa.

strappo e slancio: cosa sono, benefici, differenze ed esempi

Strappo e slancio nella pesistica

Se sei un appassionato o hai solamente visto qualche competizione di pesistica in televisione, avrai sicuramente sentito nominare questi termini tecnici del settore. Tuttavia, spesso vengono utilizzati in maniera errata. Cerchiamo di fare chiarezza e vedere cosa sono esattamente e quando possiamo effettivamente parlare di strappo e slancio.
Iniziamo con una piccola premessa per entrare al meglio nel mondo del sollevamento pesi. Come molti di voi sapranno, la pesistica è una disciplina atletica che ha come scopo quello di sollevare un bilanciere con pesi alle sue estremità distribuiti equamente. Da terra, l’atleta dovrà sollevare il bilanciere fin sopra la sua testa. Il sollevamento pesi è composto da due esercizi, lo strappo e lo slancio. Andiamo a vedere le differenze, i loro benefici e qualche esempio a riguardo.

Cos’è lo strappo, come funziona, a cosa serve e benefici

Partiamo subito dicendo che sono due ben distinte specialità del sollevamento pesi. Concentriamoci come prima cosa nel cercare di dare una definizione base dell’esercizio dello strappo. Questo prevede il sollevamento del bilanciere, partendo da terra e fino a sopra la testa in un unico movimento.

Questo movimento è generalmente eseguito in un tempo brevissimo. Il gesto tecnico che ne viene fuori risulta essere una delle massime espressioni della forza esplosiva degli atleti. Ovviamente quello che noi vediamo eseguito in poche frazioni di secondi, è frutto di esercizi ed allenamento.

Non credete che sia necessaria solo una forza bruta per poter sollevare decine e decine di chili sul bilanciere. I più grandi atleti, seguiti dai loro allenatori, adottano solitamente dei modelli di esercizio. Quello tradizionale consiste nel suddividere l’esercizio di strappo in quattro distinti periodi, ognuno dei quali comprendente di due fasi. Il primo periodo viene chiamato in gergo tecnico, periodo dello stacco.

L’atleta attraverserà in questa prima parte dell’esercizio due fasi, quella preparatoria e la prima di stacco. Segue poi il periodo della tirata, con la fase di caricamento e quello di tirata. A questo punto il bilanciere sarà sollevato in area, e inizia il cosiddetto periodo dell’incastro, con una fase aerea e una di incastro. L’atleta in questo momento sarà con il bilanciere sopra la testa, ma con le gambe piegate.

È per intenderci la fase in cui è accovacciato e pronto a sollevarsi in posizione eretta per concludere l’esercizio. È proprio questa fase di risalita l’ultima del modello preso in esame. Il periodo conclusivo, composto da risalita e fase conclusivo che pone fine all’esercizio.

Questo, a prima vista complicato modello, viene eseguito in pochissimi secondi durante le competizioni ufficiali. È però importante per gli atleti averlo ben chiaro in testa, per evitare di non completare correttamente l’esercizio di strappo.

Ricapitoliamo brevemente per darvi un’immagine figurata più completa dell’esercizio. Il bilanciere viene afferrata dalla barra centrale, quindi viene sollevato in un unico movimento fino all’altezza delle spalle.

L’atleta fa scivolare il corpo sotto il bilanciere, mettendosi in posizione accovacciata. A questo punto distende gambe e braccia in modo da sollevare completamente il peso. Questa posizione eretta deve essere mantenuta per almeno due secondi, in accordo con le regole internazionali ufficiali di gara.

Lo strappo con bilanciere è anche il cosiddetto strappo olimpico, che insieme allo slancio è una delle due alzate che compongono la pesistica olimpica. Ma oltre alla tecnica, analizziamo gli effetti benefici che questo sport porta al nostro corpo.

Sicuramente il sollevamento pesi è un difficile esercizio, ma estremamente utile per la salute del nostro corpo. Infatti, coinvolge praticamente tutti i muscoli del nostro corpo, indipendentemente dal tipo di tecnica utilizzata.

È il classico allenamento completo. Permettiamo al nostro organismo di imparare ad usare tutte le fibre muscolari. Un costante allenamento permette di eccellere poi anche in altri sport, migliorando sensibilmente il nostro livello atletico.

Lo strappo è una delle due tecniche di sollevamento pesi ufficiale ai giochi olimpici. Per capire farvi comprendere meglio la forza che questi atleti professionistici possono avere, proviamo a dare dei numeri.

L’attuale record maschile nella categoria principale (cioè quella massima di peso, tutti gli atleti che superano i 105 kg di peso) è di 220 kg. L’atleta che è riuscito nell’impresa è il georgiano Lasha Talakhadze, campione olimpico nel 2016 ai giochi di Rio de Janeiro. Per quanto riguarda la controparte femminile, il record è detenuto dall’atleta russa Tatiana Kashirina, in grado di sollevare 158 kg. Anche lei appartenente alla categoria di pesi massimi, cioè superiori ai 75 kg.

Cos’è lo slancio, come funziona, a cosa serve e benefici

Avendo ben chiaro il movimento dello slancio, risulterà a questo punto più facile da comprendere ed immaginare l’esercizio dello slancio. La prima sostanziale differenza con lo strappo è quella riguardo il movimento per sollevare il bilanciere. In questo caso l’esercizio è composto da due distinti movimenti, eseguiti in rapida successione.

Questi vengono chiamati girata e distensione. In questo caso il gesto tecnico rappresenta una delle massime espressioni di potenza.

Come nel caso dell’esercizio dello strappo, anche in questo caso ci sono dei modelli di allenamento suddivisi in fasi ben specifiche. Sempre quattro periodi, ma per ognuno dei due movimenti. In totale otto periodi, molto simili a quelli già affrontati per lo strappo.

Molto più interessanti sono le due diverse tecniche che possono essere usate per svolgere l’esercizio di slancio.

Queste si differenziano in base alla modalità di esecuzione della spinta, e sono divaricata sagittale e divaricata frontale.

Ogni tecnica presenta ovviamente vantaggi e svantaggi, ed è il singolo atleta a scegliere quale usare per sollevare il bilanciere, in base alle sue caratteristiche. La prima tecnica è quella inconfondibile nella quale possiamo vedere l’atleta con una gamba avanti e una indietro. In questo caso il grande vantaggio è che non è necessaria una così elevata articolarità del cingolo scapolo omerale.

Lo svantaggio principale è abbastanza evidente, il bilanciere non è distribuito in maniera simmetrica su gambe e braccia. La tecnica divaricata frontale presenta pro e contro invertiti. Il peso si distribuisce in maniera simmetrica, ma è necessaria una elevatissima capacità di articolazione della scapola.

Come accennato in precedenza, lo slancio, insieme allo strappo, compongono le due specialità del sollevamento pesi. Entrambe le tecniche sono presenti ai giochi olimpici. Insieme compongono il programma olimpico di sollevamento pesi.

Anche per quanto riguarda l’esercizio di slancio, ci sono dei record incredibili nella disciplina. Durante l’olimpiade di Atene del 2004 un atleta è riuscito a sollevare in slancio, un bilanciere con 263,5 kg.

L’atleta in questione è l’iraniano Hossein Reza Zadeh, appartenente alla categoria di peso superiore ai 105 kg. Il record femminile è invece detenuto dall’atleta sudcoreana Jang Mi-Ran. Durante i campionati mondiali di sollevamento pesi in Corea del Sud del 2009, è riuscita a sollevare un bilanciere con 187 kg.

Vi è tuttavia una piccola disputa riguardo il record maschile. Infatti, la migliore prestazione non è quella dell’iraniano, ma di Leonid Taranenko. Un atleta dell’allora Unione Sovietica, capace di sollevare ben 266 kg nel 1988 a Canberra. Tuttavia, il primato non viene conteggiato come record mondiale, da quando sono state suddivise le classi di peso per gli atleti.

Oltre allo slancio nella pesistica, vi è anche quello relativo al crossfit. Prevede anche in questo caso il sollevamento del bilanciere da terra fino a sopra le spalle. L’esercizio viene svolto in due movimenti.

Il primo, di girata, in cui si solleva il bilanciere fino alle spalle. Vi è poi la fase di slancio, chiamata da molti anche spinta, nel quale viene completato il sollevamento del bilanciere sopra la testa. Anche nello slancio del crossfit, si può sollevare con una sforbiciata con le gambe, oppure mantenendo i piedi paralleli.

Abbiamo dunque sviscerato bene le due specialità del sollevamento pesi. La differenza principale è appunto la continuità di movimento per lo strappo, contro i due movimenti ben distinti per lo slancio.

Differenza tra slancio e strappo

Durante lo strappo, l’atleta compie un unico movimento per portare il bilanciere sopra la propria testa, mentre nello slancio, prima compie un movimento detto girata, in cui porta il bilanciere all’altezza delle spalle, e poi un altro movimento per portarsi sotto il bilanciere e concludere l’alzata al di sopra del capo, a braccia tese.

Nel sollevamento pesi questi metodi sono fondamentali, perchè?

La risposta ci viene fornita dagli studi:

1988: Heyden ed altri studiarono i sollevatori di peso tedeschi e ciò che ne emerse fu che gli esercizi di forza, che si usano nella pesistica, sono molto efficaci per realizzare elevate prestazioni che dipendono soprattutto dalla forza rapida.

2000-2006: Stone, Mc Brite e altri, per mezzo della misurazione della potenza fisica nel test di salto verticale, hanno dimostrarono che i valori dei sollevatori di peso sono superiori a quelli di velocisti.

2007: Faccioni fece notare che la differenza sta nel fatto che lo strappo e lo slancio, possono essere eseguiti solo in modo esplosivo costringendo così l’atleta a sviluppare rapidamente la sua forza o a produrre una rapida salita della forza stessa.

Alzate di potenza

Strappo e slancio si affiancano alle alzate di potenza, con lo scopo di migliorare la forza massima. Ci riferiamo infatti ad esercizi dove la colonna vertebrale viene sollecitata con carico notevole. Un giusto allenamento serve ad evitare traumi, quando ad esempio, il carico e l’esecuzione non vengono adeguatamente controllati.

Chi inizia questa disciplina soprattutto, ha ottimi motivi per farsi seguire dai nostri preparatori atletici, perchè le fasi dello strappo e dello slancio presentano quasi sempre delle difficoltà di apprendimento, specialmente quando l’attrezzo inizia la sua traiettoria dall’appoggio a terra.

E’ proprio in questa fase che i principianti tendono a usare eccessivamente i muscoli flessori delle braccia e a mantenere una posizione curva del dorso , elementi che rendono l’esecuzione scarsamente veloce e conseguentemente inefficace per gli obiettivi proposti. A questo si aggiunge un carico vertebrale considerevole.

Powerlifting e sollevamento pesi: le differenze?

Powerlifting, ovvero, “alzata di potenza”, si distingue dal sollevamento pesi per il tipo di esecuzione dell’esercizio: nella pesistica tradizionale un atleta solleva un bilanciere dal pavimento sopra la sua testa, nel powerlifting invece i movimenti sono più corti e quindi i carichi sono molto più elevati e ci si concentra sulla forza pura, la quale richiede una incredibile resistenza allo sforzo.

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